La cena di Natale... com'è andata


Volete sapere com'è andata? Sparito tutto! Bhe non proprio tutto: la zuppa di miso con le patate era una provocazione al palato tradizional-popolare che, in questo periodo, va pazzo per il sushi ma scarta la wasabi. Non è stata una vera e propria deblacle: tutti hanno assaggiato e un discreto numero di commensali l'ha anche apprezzata, certo non è sparita come tutte le altre portate, che sono state, quest'anno come non mai, un vero successo..

Cucinare per 100 persone è innanzitutto faticoso, in piedi alle 5 del mattino per caricare in macchina tutte le attrezzature di cucina necessarie: impastatrice, MdP, mixer, taglieri, coltelli... pensate è come trasferire tutta la vostra cucina in un'altra sede. Perchè noi non siamo cuochi professionisti, solo appassionati di cucina che, dal 2007, prepariamo una cena di beneficienza.
Non sto a parlarvi di tutto il lavoro preliminare che faccio: dal redigere il menù  alla preparazione della locandina, contattare gli amici di cucina, sperando che per quel giorno siano disponibili, ecc.
Poi cominciano le due settimane di preparazione effettiva, dal verificare la lista della spesa al trovare i prodotti particolari, che sai di buona qualità e che questo nostro territorio può darci. La zucca, per esempio, viene dal contesto sociale di Le Cascine di Terranova dei Passerini, le altre verdure dai mercati agricoli locali, le farine, il seitan e il tofu sono BIO, come altri prodotti. Tanti prodotti arrivano attraverso la rete GAS Lodi, un'occasione da non perdere!
Comprato tutto quello che serve prepariamoci a cucinare.
Adoro cucinare, ma in questo contesto ai fornelli ci sto proprio poco. A me tocca innanzitutto la coordinazione dei lavori, programmare la preparazione dei piatti, istruire sulla realizzazione delle ricette atipiche o sui trucchetti per una pasta brisè perfetta (certo che la nostra si scioglieva proprio in bocca).
Il menù non era certo dei più semplici, lo ricordate?


Guardate un po' qua:

MENU'
Focaccia con i pomodori secchi e crema di tofu
Spiedini di verdure cotte con maionese al profumo di capperi
Polpette pops e cestini al papavero
Fagottini integrali con ripieno di verdure invernali
Zuppa di miso con patate e wakame
Tagliatelle al ragù VEG
Briouats mele e cannella


Per me ho riservato la focaccia, la mia mitica impastatrice kenwood ha impastato, a più riprese, ben 7 kg di farina per la realizzazione di 5 megafocaccie morbide e saporite che era un piacere addentare e che hanno anche fatto la loro bella figura nel piatto.


Gli spiedini sono stati una vera sorpresa di colori, conditi con questa salsina un po' esotica di miele, aceto, zenzero e spezie sono piaciuti un sacco (altro che sbiadite verdurine al vapore).
Polpette pops sicuramente un piatto adatto a bambini e ragazzini, la forma accattivante del pops, il colore giallo acceso (santa curcuma per il suo potere colorante), una spolverata di parmigiano per irrobustire il sapore. Accanto un cestino di pasta brisè come la vuole un mito della cucina francese Michel Roux, con un delicato ripieno di ispirazione ebraica con feta, cipolla e zucchero.
I fagottini (grazie Barbara per la ricetta) raccoglievano, in questo involucro di pasta semi integrale, un ripieno di patate e piselli arricchito da semi di sesamo nero e feta, qui l’ispirazione è sicuramente indiana.


La Zuppa di miso è ispirata a quella classica giapponese, ma la nostra è una versione vegan, l’abbiamo resa più sostanziosa con un buon brodo di verdure e, oltre all’alga wakame, abbiamo aggiunto una dadolata di patate e zucca.
Finalmente arriva il piatto forte: le tagliatelle! Esiste un italiano che non ha mai mangiato un bel piatto di tagliatelle al ragù?


Qui ci si poteva veramente sbizzarrire in varianti ed esotismi. Noi siamo invece rimasti sul classico più classico: la vera tagliatella, quella che si fa con due soli ingredienti: uova e farina, e un ragù casalingo con un bel soffrittone di carote, sedano e cipolla. Certo che essendo una cena vegetariana la carne non ce la potevamo mettere, ma un seitan di buona qualità tritato al coltello da grande soddisfazione. Vi sfido a prepararlo per i vostri cari e scoprire se si accorgono che la carne non c’è.
Il dolce è una ricetta che mi sta particolarmente a cuore. Il ripieno di riso al latte mi riporta alla mia infanzia lodigiana: mamma lo preparava la mattina presto per farcelo trovare pronto per colazione. Certo ci vuole un riso speciale, un riso Orginario o un Rosa Marchetti delle Cascine Orsine per ottenere la giusta cremosità. Sul riso poi sono particolarmente difficile: solo riso italiano, possibilmente BIO.


Di questa ricetta rivendico la paternità, anzi la maternità!!! L’avevo creata per un evento particolare la presentazione del progetto del nuovo canile rifugio di A.Di:Ca. Onlus a Lodi,
ma non riuscivo a separarmi da lei e renderla pubblica. Oggi la si può trovare nel libretto delle ricette della cena 2015. Chi è venuto alla cena l’ha avuto in dono. Gli altri dovranno aspettare.
Alcune ricette le trovate già nei link indicati,per le altre abbiate pazienza!


P.S.: alla fine mi sono infilata a letto all'una passata... una lunga giornata con grandi soddisfazioni.

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