Corso di cucina vegetariana e bioetica 2009/2010


Il 3 ottobre presenterò il nuovo corso di cucina vegetariana e bioetica. Vi rimando alla presentazione del blog, pubblicato lo scorso anno, per approfondire la filosofia dei corsi e il perché avvicinarsi a questo tipo di cucina.
Per i più pigri sottolineo solo alcuni punti:
non è necessario convertirsi al vegetarianesimo per avvicinarsi alle ricette vegetariane: anche una tagliatella panna e funghi è vegetariana, dobbiamo approcciarci alla tavola con un occhio diverso. Scommetto che se riesaminerete la vostra alimentazione scoprirete un sacco di piatti vegetariani.
Presa coscienza che la cucina vegetariana non è così lontana dalla nostra esperienza, durante il corso di cucina rielaboreremo alcune ricette della tradizione per scoprire che anche senza carne sono buonissime, delicatissime, succulente, questo ci permetterà di metterci a tavola più sereni, consapevoli che non ci stiamo appesantendo e mangiamo per la nostra salute: nella cucina vegetariana il nostro colesterolo non sale!
Questo corso si rivolge a chi sa cucinare, ma soprattutto a chi crede di non saper cucinare, a quelli che credono di non avere tempo da dedicare alla cucina e perdono tempo a scaldare prodotti pronti surgelati nell'illusione di fare presto, a quelli a cui non piace cucinare, perché si impareranno un sacco di trucchi per organizzarsi in cucina e mettere in tavola un pasto nello stesso tempo in cui si scalda un piatto surgelato.
Con il vantaggio di non ingurgitare grassi saturi, coloranti, conservanti e tutti quei prodotti che l'industria alimentare aggiunge al suo "pastone" per farci credere che sia un piatto degno di un essere umano!
Passare una serata in cucina, utilizzando le nostre mani, tra persone amiche, è il miglior antidepressivo che c'è!
Infine un paio di raccomandazioni: in presenza di bambini piccoli o se utilizzate prodotti integrali rivolgetevi al biologico o a un produttore che vi dia ampie garanzie sul non uso di pesticidi e conservanti. Altrimenti cercate i prodotti a "lotta integrata".
Cercate di utilizzare il maggior numero di prodotti che provengono dalla zona in cui abitate (km zero): meno strada fa una mela meno gas di scarico si riverseranno nell'ambiente. Pensate a quanto ambiente consuma una mela che proviene dal Sud America! E soprattutto a quanti conservanti hanno usato per non farla marcire nel container che la trasporta. Di malattie da inquinamento causate da pesticidi, conservanti e trasporto e di "effetto serra" ne saprete sicuramente più di me, allora perché metterseli nel piatto?




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