Antefatto: Giallo Zafferano è una bellissima rivista online che pubblica quotidianamente delle ricette con meravigliose fotografie e chiare indicazioni. Questo sito sta promuovendo, in questi giorni, una serie di ricette sfiziose da consumare davanti alla TV mentre si guardano le partite di calcio.
Io non ci sto!
Trovo assurdo che l’alimentazione venga ridotta a capriccio da consumare senza consapevolezza davanti a uno spettacolo, come una partita dei campionati mondiali.
È già molto difficile alimentarci consapevolmente perché i nostri ritmi di vita ci rendono complicato fermarci in cucina a ragionare sul menù e sulla salute che passa attraverso la nostra tavola.
La prospettiva di questi giorni è di spaparanzarsi sul divano con gli occhi e la mente incollati alla TV, con la carica di emozione che ci da una partita e, al massimo, allungare la mano verso un piatto che, di fatto, non vediamo e portarci alla bocca un bocconcino fritto di cui sentiamo a malapena il sapore perché il pallone ci ha occupato tutto il cervello. Perché allora proporre dei piatti fritti, altamente calorici che, a campionato finito, ci avranno depositato almeno due kili di ciccia attorno alla vita?
Dal mese di marzo ci hanno bombardato dalla TV e sui giornali con pubblicità di creme snellenti e miracolose barrette, che in 5 centimetri quadrati, racchiudono l’essenza di un pasto senza calorie, per arrivare, dopo faticosissime ore in palestra, alla mitica prova costume e poi a qualcuno viene in mente che possiamo passare 15 giorni sul divano sgranocchiando polpettine fritte!
Perché una rivista così seguita non riesce ad elevarsi dalla mera raccolta di pubblicità e indicare una via migliore per alimentarci. Perché non presentare dei bellissimi piatti di verdure fresche (cosa meglio in questa stagione) magari a base di sfiziose salsine allo yogurt con i freschi aromi dell’orto?
Io non ci sto!
Non sto a fare l’elenco delle malattie che passano attraverso una scorretta alimentazione, ma voglio sottolineare che le conseguenze le paghiamo tutti con una sanità che assorbe buona parte delle spese dello Stato.
È ora di prendere consapevolezza che è del cibo che mangiamo siamo fatti. E se mangiamo porcherie solo porcherie avremo dentro di noi .
Io non ci sto!
Trovo assurdo che l’alimentazione venga ridotta a capriccio da consumare senza consapevolezza davanti a uno spettacolo, come una partita dei campionati mondiali.
È già molto difficile alimentarci consapevolmente perché i nostri ritmi di vita ci rendono complicato fermarci in cucina a ragionare sul menù e sulla salute che passa attraverso la nostra tavola.
La prospettiva di questi giorni è di spaparanzarsi sul divano con gli occhi e la mente incollati alla TV, con la carica di emozione che ci da una partita e, al massimo, allungare la mano verso un piatto che, di fatto, non vediamo e portarci alla bocca un bocconcino fritto di cui sentiamo a malapena il sapore perché il pallone ci ha occupato tutto il cervello. Perché allora proporre dei piatti fritti, altamente calorici che, a campionato finito, ci avranno depositato almeno due kili di ciccia attorno alla vita?
Dal mese di marzo ci hanno bombardato dalla TV e sui giornali con pubblicità di creme snellenti e miracolose barrette, che in 5 centimetri quadrati, racchiudono l’essenza di un pasto senza calorie, per arrivare, dopo faticosissime ore in palestra, alla mitica prova costume e poi a qualcuno viene in mente che possiamo passare 15 giorni sul divano sgranocchiando polpettine fritte!
Perché una rivista così seguita non riesce ad elevarsi dalla mera raccolta di pubblicità e indicare una via migliore per alimentarci. Perché non presentare dei bellissimi piatti di verdure fresche (cosa meglio in questa stagione) magari a base di sfiziose salsine allo yogurt con i freschi aromi dell’orto?
Io non ci sto!
Non sto a fare l’elenco delle malattie che passano attraverso una scorretta alimentazione, ma voglio sottolineare che le conseguenze le paghiamo tutti con una sanità che assorbe buona parte delle spese dello Stato.
È ora di prendere consapevolezza che è del cibo che mangiamo siamo fatti. E se mangiamo porcherie solo porcherie avremo dentro di noi .
Commenti
E che come accade anche del resto non esiste un'unica via percorribile. Esiste quella più sana e quella più distratta, quella orientata alla consapevolezza e quella, anche, all'autodistruzione. Ma non una via giusta.
Si può anche scegliere di uscire dalle regole, come si può scegliere di entrare volontariamente nella convenzionalità. Non è detto che ogni gesto semplice sia un gesto superficiale, né subito.
Chiara
Il cibo è piacere, ma io non credo che possa essere il piacere a guidare la nostra vita. Ci deve essere qualcos'altro!
l'idea di associare certi piatti ad un evento è solo un modo diverso,diciamo un pretesto banale se volete, ma carino per illustrare
un menù....poi ognuno di noi dovrebbe sapere se e cosa mangiare..in caso contrario deve rivolgersi ad un medico nutrizionista, non a internet...la mia è solo un'opinione. Saluti e Salute a tutti!
Lo spamming a 360° di ricette sfiziose ad ogni costo di alcuni siti e blog di cucina modifica la nostra percezione del cibo. Le radici culturali della "dieta mediterranea" non passano di certo di li.
Inoltre, come puoi ben vedere, io non censuro le critiche, come invece GZ ha fatto con la mia.
Un caro saluto alla tua salute!
ed ho capito che almeno per me è meglio uno "sgarro" piccolo piuttosto che un'abbuffata, inoltre faccio molto movimento e cerco di avere una vita sana.
L'alimentazione è sicuramente importante, ma non è tutto.
Mi dispiace che GZ abbia censurato la tua critica, io sono solo una lettrice alla ricerca di informazioni tutto qui, non arrabbiarti con me, ho usato uno spazio nel Blog, scusa se la penso diversamente da te, non credere che sia semplice controllare certi problemi...e non per questo sono una stupida.Buonagiornata.